Natura ed obiettivi dell’intervento
L’intervento intende promuovere la realizzazione di progetti di welfare aziendale, con il fine di sostenere il rientro al lavoro delle lavoratrici madri e di favorire l’armonizzazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia.
La finalità dell’intervento è incentivare lo sviluppo di progetti capaci di fornire un sistema integrato di strumenti quali benefit, facility e servizi alla persona atti a concorrere sinergicamente alla risoluzione di problematiche comuni alle lavoratrici madri dopo l’arrivo di un nuovo figlio.
Modalità, termini di presentazione e selezione dei progetti
La domanda di ammissione deve essere presentata via PEC, da un indirizzo di posta elettronica certificata intestato al soggetto proponente, all’indirizzo AvvisoRiParto@pec.governo.it.
La domanda di finanziamento, protetta da password, e tutti gli allegati devono essere in formato PDF, firmati digitalmente dal legale rappresentante del soggetto proponente.
Il messaggio pec, allegati compresi, non può superare i 33 mbyte.
Termini per la presentazione delle domande: 30 settembre 2022, ore 12,00
I progetti sono ammessi in base al rispetto della regolarità formale e valutati secondo il profilo di merito assegnando un punteggio qualitativo.
Destinatari
Lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato e determinato, anche in part time, del soggetto proponente, incluse le dirigenti, le socie lavoratrici di società cooperative, le lavoratrici in somministrazione nonché le titolari di un rapporto di collaborazione purché la natura e le modalità di esecuzione del rapporto siano compatibili con la tipologia e con la durata dell’azione proposta con la domanda di finanziamento. In particolare:
- per le misure più specificamente e direttamente rivolte al rientro al lavoro dopo il parto/adozione le lavoratrici che nel corso dei 24 mesi del progetto si trovino nella condizione di avere un figlio entro 1000 giorni di vita, o di adottarne uno (in questo ultimo caso senza limiti di età del figlio);
- per le azioni strutturali e/o di sistema, volte a creare le condizioni in azienda per favorire il rientro delle lavoratrici dopo una nuova nascita/adozione e una “cultura” condivisa rispetto al tema della conciliazione le destinatarie sono le lavoratrici.
Soggetti proponenti
- Imprese (2082 c.c.; 2083 c.c.), vale a dire soggetti iscritti nel registro delle imprese presso la CCIAA territorialmente competente o, ove previsto, in altri elenchi e albi istituiti dalle normative di riferimento;
- Soggetti collettivi, purché tutti con i requisiti aziendali di cui al punto 1;
- Consorzi e i gruppi di società collegate o controllate (2359 c.c.), purché tutti i partecipanti al soggetto collettivo siano finanziabili ai sensi del punto 1.
Finanziamento
I progetti sono approvati e ammessi al rimborso totale o parziale dei costi connessi alla loro realizzazione nel limite massimo della somma ammessa al finanziamento.
Importi finanziabili per progetto:
Numero dipendenti | Ricavi (voce A1 del conto economico, ultimo esercizio contabile concluso) | Richiesta di finanziamento (minimo) | Richiesta di finanziamento (massimo) | Cofinanziamento |
Meno di 10 | inferiori o = 2 mln € | 15.000 € | 50.000 € | Almeno 10% |
Meno di 50 | inferiori o = 10 mln € | 30.000 € | 100.000 € | Almeno 15% |
Da 50 a 250 | inferiori o = 50 mln € | 80.000 € | 250.000 € | Almeno 20% |
Oltre 250 | superiori a 50 mln € | 200.000 € | 1.000.000 € | Almeno 30% |
Ai fini della determinazione della richiesta di finanziamento, il dato del numero dei dipendenti prevale rispetto al quantum dei ricavi corrispondente alla voce A1 del conto economico.
Risorse disponibili per l’Avviso: euro 50.000.000,00.
Costi
Le spese ammissibili sono:
- spese di personale;
- costi relativi a strumentazioni, attrezzature, immobili e terreni esclusivamente nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto;
- spese generali supplementari e altri costi di esercizio, compresi i costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto.
Le spese ammissibili devono essere direttamente ed esclusivamente imputabili al progetto, in particolare, devono essere riferibili temporalmente al periodo di durata del progetto, fatta eccezione per la progettazione e per i costi riferiti all’attività di rendicontazione del progetto.
Le spese devono essere infine:
- effettive
- comprovate
- tracciabili
- legittime
Sono inammissibili:
- oneri meramente finanziari;
- ammende, le penali e le spese per controversie legali in conseguenza di comportamenti che hanno dato origine a sanzioni amministrative, in conseguenza di violazioni di impegni contrattuali e di azioni per la tutela di interessi lesi;
- spese per la costituzione e la gestione di consorzi, associazioni (anche temporanee) o gruppi di imprese;
- spese per le attività svolte, in qualunque fase del progetto, da soggetti pubblici che agiscono nello svolgimento dei propri compiti istituzionali;
- l’IVA.
Modalità di erogazione dei contributi
Il contributo è erogato con le seguenti modalità:
- 30% del finanziamento concesso, entro 60gg dalla comunicazione di avvio attività e previa presentazione di polizza fideiussoria di pari importo con validità per l’intera durata progettuale;
- fino ad un ulteriore 40% del finanziamento concesso, dopo 10 mesi dall’avvio formale delle attività e previa rendicontazione intermedia;
- saldo del finanziamento concesso, a conclusione delle azioni programmate, in rapporto alle spese sostenute nei limiti della somma ammessa al finanziamento, con rendicontazione finale da presentare entro 60gg dalla data di termine attività.
Azioni ammesse
I progetti devono articolarsi in 24 mesi massimi.
Modalità di erogazione dei contributi
A titolo puramente esemplificativo e non esaustivo.
Flessibilità oraria e organizzativa:
Banca del tempo – istituzione di banche del tempo in favore delle lavoratrici che si trovino in particolari condizioni di salute, personali, familiari e che abbiano esaurito la propria dotazione di ferie e permessi. La banca del tempo deve essere alimentata con dotazioni aggiuntive retribuite di ferie e permessi da parte del datore di lavoro; |
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Azioni volte ad agevolare il lavoro da remoto (Telelavoro o Smart working) da parte delle lavoratrici a seguito del parto/adozione di un figlio – adozione di regolamentazioni e specifiche azioni formative e di tutoraggio a livello aziendale per la gestione dello smart working con focus sulle esigenze delle lavoratrici madri (orari flessibili, configurazione personalizzata degli orari di lavoro, diritto alla disconnessione, tutoraggio e formazione sull’utilizzo della strumentazione hardware e software da remoto, ecc.); |
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Part Time – nel caso in cui la lavoratrice intenda usufruire, su base volontaria, di prestazione di lavoro ad orario ridotto a seguito della nascita /adozione di un figlio, i datori di lavoro – per unperiodo massimo di 24 mesi – provvedono al versamento dell’intera quota di contributi o, inalternativa, procedono a nuove assunzioni per la copertura delle ore non lavorate dallalavoratrice che usufruisce dell’orario ridotto; | |
Assunzioni a termine – ai sensi dell’art. 12, comma 2, lett. a), dell’Avviso sarà attribuito un punteggio aggiuntivo ai progetti in grado di utilizzare il contratto di assunzione a termine in sostituzione delle lavoratrici in maternità (premiante); | |
Permessi e congedi – introduzione di permessi o congedi aggiuntivi retribuiti o a condizioni migliorative rispetto alle previsioni di legge (es. in termini di quantità e/o di trattamento economico) alle lavoratrici all’arrivo di un nuovo figlio (es. previsione di permessi e/o di trattamenti economici aggiuntivi a quelli previsti dalla normativa vigente per il congedo di maternità, congedo parentale, permessi retribuiti aggiuntivi per l’allattamento). |
Promozione e sostegno della natalità e della maternità, nonché reinserimento delle lavoratrici dopo un periodo di assenza dal lavoro per motivi legati ad esigenze di conciliazione:
Incentivi alla natalità – previsione di contributi economici aggiuntivi (es. aumento dellaretribuzione, mensilità aggiuntive) da parte del datore di lavoro a favore delle lavoratrici perincentivare e sostenere la natalità e la maternità in ambito aziendale; |
Iniziative di formazione e aggiornamento rivolte alle lavoratrici per l’accompagnamento al rientro al lavoro dopo la maternità e/o il congedo parentale – al fine di garantire continuità nei rapporti con l’azienda e favorire lo sviluppo professionale e la ripresa delle attività lavorativa delle lavoratrici dopo il parto/adozione (es. aggiornamento professionale, formazione, percorsi di coaching o counseling). |
Interventi e servizi:
Servizi di supporto alla famiglia:
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Tutela della salute: introduzione di forme aggiuntive di assistenza sanitaria per le lavoratrici madri a carico del datore di lavoro e/o di specifiche iniziative per la tutela della salute delle lavoratrici madri e dei loro figli (es. promozione di specifici programmi di prevenzione a carico del datore di lavoro all’interno del contesto lavorativo dal carattere periodico,attivazione di un ambulatorio medico o di un ambulatorio medico-pediatrico, convenzioni con studi dentistici, attraverso sistemi di rimborso delle spese sostenute). In tale ambito è compresa l’introduzione di forme di sostegno economico per la copertura totale o parziale delle spesesanitarie delle lavoratrici madri e dei figli; Sostegno psicologico e fisico: iniziative di formazione/informazione sulla salute delle lavoratrici e delle loro famiglie, anche mediante l’organizzazione di seminari, workshop e iniziative di sensibilizzazione; sviluppo di programmi di promozione della salute e del benessere attraverso specifici percorsi formativi (es. corretta alimentazione, movimento, etc.); creazione di sportelli di sostegno psicologico; |
Time saving: introduzione di strumenti volti ad agevolare, anche tramite il ricorso a soggetti esterni, le lavoratrici nella gestione delle incombenze quotidiane (es. servizi di maggiordomoaziendale, lavanderia e stireria aziendali, consegna farmaci, spesa, pacchi in azienda etc.); |
Flexible benefit e ulteriori misure di sostegno alle lavoratrici: il datore di lavoro in tale ambitopuò prevedere:
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Attività organizzative, informative e di comunicazione: in tale ambito si può prevedere:
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Azioni volte alla creazione e mantenimento di reti territoriali: iniziative finalizzate alla creazione e mantenimento di reti territoriali fra le aziende ed altri soggetti tali da garantire la continuità nel tempo, le sinergie con altre azioni e la sostenibilità delle iniziative di welfare aziendale nonché il loro radicamento nel tessuto sociale e produttivo del territorio. |